Text
*THE*AGENCY* [for manual Election Recounts], 2004
ubermorgen
Alessandro
Ludovico, Neural.it [I]
.hacktivism
28.10.04 Sell the Vote.com, american way.
Se
le elezioni presidenziali americane sono sempre più considerate
un evento mediatico assoluto, l'indotto d'iniziative politiche che
esse generano ne è pari per quantità, ma spesso non
per coraggio ed efficacia. Soprattutto online, sono pochi, infatti,
i progetti che vanno oltre l'ironia d'effetto, lo scherno plateale
dell'avversario politico, la pur motivata petizione di turno o la
raccolta univoca di citazioni più o meno scandalizzanti.
Dopo il clamore suscitato nel 2000 da [V]ote-auction,
progetto che permetteva ai cittadini americani di dichiarare anonimamente
la loro disponibilità a vendere il proprio voto, gli Ubermorgen
tornano a colpire con un update concettuale e temporale. Sell
the Vote.com, infatti, promette di bissare il baccano mediatico,
che già nel progetto originario, fra l'altro involontariamente
profetico dei successivi brogli, aveva pervaso media di tutte le
taglie, riuscendo ad ipnotizzare perfino la CNN che gli aveva dedicato
un'intera
puntata di Burden of Proof con un dibattito in studio serissimo
e al tempo stesso completamente surreale. In Sell The Vote lo schema
è semplice: gli elettori americani possono 'rendere disponibile'
il proprio voto, registrandosi e selezionando una regione territoriale
(Territori Occupati dagli americani, come Iraq e Afghanistan, Sud
America, Africa, Medio Oriente, Europa, Asia / Oceania e votanti
USA non registrati, come ad esempio i carcerati). Di contro chi
è interessato ad esprimere la propria preferenza, ma non
è un votante per una qualsivoglia ragione, può selezionare
una delle offerte scrivendo in tre righe chi è e perchè
bisognerebbe permettergli di votare, nella speranza di venire selezionato
fra gli altri aspiranti. Il solco scavato nel 2000 ora comincia
germogliare, in barba a tutte le minacce e i garbugli legali subiti
all'epoca da più parti, come risulta dall'altrettanto caustico
e iperreale slogan adottato: "le nostre bombe sono voti. grazie;
i nostri voti sono bombe. grazie; le nostre bombe sono bombe. grazie."
Del resto la tradizione degli †bermorgen suggerisce ulteriori
sviluppi in sintonia con le elezioni ufficiali. La patina dolciastra
di fittizia legittimità democratica del sistema americano
è destinata ad essere bucata da nuove e fiammanti idee. |